curiosità stroriche padovane  1°

PALAZZO MASSIMO-ASTI
via San Francesco 126

Anticamente faceva parte del gran complesso del collegio Tornacense. Conserva all'interno pregevoli affreschi del seicento. Attualmente è sede del CUAMM. Al 128, in contrada Portici Alti come si chiamava via San Francesco, nel 1576 il Cardinale Federico Cornaro aprì un educandato " Il soccorso delle verginelle". Sull'arco dell'edificio è possibile vedere l'antica intestazione, mentre dopo il civico 122 è visibile sul muro il nome che in quel tempo prese la via : Soccorso.

Giuliana Cusin Fra gli antichi edifici sconosciuti di Padova uno primeggia in modo particolare: si tratta di quello che a suo tempo era comunemente chiamato "Soccorso" ,sede di un centro di alta memoria e assistenza, ancor oggi individuabile in via S.Francesco,fra i numeri 126/a e 138 ,cioè in una zona importante della città che gli storiografi ricordano come luogo nel passato di altre notevoli istituzioni umanitarie,quali L'Ospedale di San Francesco Grande ,fondato nel 1414, nonché 'la vicina Scuola della Carità ( fondata alcuni decenni dopo) assai benefica verso gli indigenti .Entrambe le suddette istituzioni umanitarie sorsero perciò prima dell'edificio del "Soccorso" ,la cui realizzazione infatti avvenne nel 1576 per volontà di due Adriane Contarini ,gentildonne veneziane ,di Cassandra Sanbonifacio ,Antonia Borromeo ,Faustina Zabarella ,Maria Lazara, Nicolosa Papafava ,Elena e Camilla Capodilista nobili padovane ,le quali accogliendo quanto caldeggiato dal vescovo di Padova Federico Cornaro ,avevano comprato una vecchia casa e dopo averla fatta demolire fecero costruire al suo posto una chiesetta ( od oratorio) ,che intitolarono a S.Maria Maddalena ,ed è un luogo claustrato ,allo scopo di accogliervi con larga assistenza le sventurate fanciulle ,che lasciandosi ingannare da uomini scellerati si erano prostituite e poi erano state abbandonate dai genitori e dai parenti e che spesso venivano infettate da morbi incurabili e morivano miseramente negli ospedali. Di questo edificio non tutto e'andato distrutto però la parte interna e'stata largamente manomessa da ripetuti interventi condotti per trasformarlo in abitazioni private. Sul portale d'ingresso cinquecentesco in pietra Trachitica esiste ancora la scritta" Pio Loco del Soccorso" Lo stesso portale da accesso all'atrio d'entrata che conserva la soffittatura originaria,formata da una volta a botte unghiata lateralmente e l'apparato architettonico barocco che contornava l'imbocco del vano scala .La chiesetta dedicata a S.Maria Maddalena esistette fino al 1931,perché poi fu adibita a laboratorio di falegnameria ed in seguito a negozi. La cosa più interessante nella facciata e'il graffito rosso-bruno ,inciso in un leggero strato di intonaco. Esso raffigura una maestosa Croce - simbolo di Pietà - che svetta su una montagnosa sovrastante un nugolo di angeli,mentre a ciascun lato delle vicine finestre si scorge,riprodotto con la stessa tecnica,un grande solitario angelo svolazzante. Va ricordato che,dopo l'implacabile soppressione napoleonica,l'istituzione del "Soccorso" grazie al l'interessamento del canonico Giacomo de Foretti ,risorse nel 1813 vicino alla chiesa di S.Caterina assumendo il nuovo titolo di"Conservatorio del Soccorso"...Cenni tratti da un articolo di Andrea Calore.

 

 

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